Covid, si incatena fuori al suo bar: “Lo Stato ci abbandona, rischiamo di perdere la nostra attività”, è successo a Torino.
Lui si chiama Salvatore Chiarello ed è il titolare di un bar a via San Secondo, a Torino. Piegato dalle chiusure e dalle restrizioni dovute ai lockdown dell’ultimo anno, ha deciso di incatenarsi nel dehors del suo locale per protestare contro lo Stato. La vicenda è davvero pesante e racconta la disperazione di un imprenditore che sta vedendo pian piano distruggersi il suo lavoro. Lui è solo uno dei tanti che hanno pagato e continuano a pagare amaramente il prezzo della pandemia di Covid-19 che ha colpito l’Italia e il mondo intero, ma ha deciso di non rimanere fermo davanti a quella che, per lui, è un’ingiustizia. Ma andiamo con ordine e scopriamo qual è stato l’evento scatenante di questa protesta e cosa recita il cartello che Salvatore ha esposto alle sue spalle in queste ore.
Covid, si incatena fuori al suo bar a Torino: “Lo Stato ci ha abbandonato”, ecco i dettagli della vicenda
Sono diverse ore, ormai, che Salvatore Chiarello ha deciso di legarsi e ammanettarsi nel dehors del suo bar a via San Secondo a Torino. L’evento scatenante della protesta civile di questo impreditore che gestisce il suo locale insieme alla moglie, è stato l’arrivo di un’ingiunzione di un avvocato che richiede il pagamento di due mesi di affitto arretrato del locale.
Stando a quanto si apprende, Chiarello nell’ultimo anno avrebbe perso ben 65mila euro di incassi a causa dei vari lockdown e vorrebbe ora anche un incontro con il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio, per esporre anche a lui le sue ragioni e le sue motivazioni, ma soprattutto per lamentare anche l’insufficienza dei ristori ricevuti nell’ultimo anno: “Lo Stato ci abbandona con ristori insufficienti”, recita infatti il cartello che Salvatore ha dietro le sue spalle. L’uomo, a quanto pare, rischierebbe al momento di perdere la sua attività, a causa delle continue chiusure e della grave crisi economica che ne è conseguita.