Non fatelo più: da questo momento in poi non avete più scuse, è questo l’errore che in tanti commettono col pan di spagna
Non c’è niente da fare: ogni volta che preparare un dolce c’è qualcosa che non va! Se l’avete pensato anche solo una volta e vi siete sentiti un po’ ‘sfortunati’ e per giunta ‘impediti’, beh, state tranquilli: non siete gli unici. In cucina occorre tanta passione, ma non solo: anche tanta esperienza. C’è bisogno di fare attenzione ai dettagli e ripetere come fosse un esercizio di matematica.
Quello che vale per tante altre cose nella vita, vale anche per la preparazione di un dolce come il Pan di Spagna. Sì, proprio perché nella maggior parte dei casi è la base per la preparazione di una torta si commettono degli errori banali ed evitabili. Ma cosa è davvero importante nella preparazione? A cosa dobbiamo fare attenzione? Quali errori dobbiamo evitare?
L’errore che fanno tutti con il Pan di Spagna
Da questo momento in poi, visto che sei ‘atterrato’ in questo articolo e lo stai leggendo, non hai più scuse. Il prossimo Pan di Spagna, che magari preparerai tra un quarto d’ora o tra un mese, sarà perfetto.
A cosa dobbiamo fare attenzione nella preparazione del Pan di Spagna? All’aria. Esattamente, proprio così. Non al burro, alle uova o al dosaggio di zucchero. Quello che davvero può farci sbagliare la preparazione del Pan di Spagna è l’aria. E vi chiederete: in che senso? Forse non ci avete mai pensato ma quando montiamo le uova si attiva un processo secondo cui si unisce un composto liquido (le uova) all’aria e viene fuori qualcosa di magicamente morbido e corposo. L’errore che fanno tutti sta nell’esagerare con la montatura.
Le informazioni di cui hai bisogno:
Devi sapere che:
- Le uova per il Pan di Spagna vanno montate per un lasso di tempo che va dai 12 ai 20 minuti. Non uno in più. Altrimenti si snerva la maglia proteica del nostro composto e dobbiamo buttare tutto.
- Occhio al volume: le uova devono aumentarlo di ben 5 volte.
- Quando è veramente pronto? Ve ne accorgerete alzando le fruste e si formerà quella specie di nastro che parte dall’estremità di quest’ultime per finire nel composto da cui le abbiamo sollevate.