Antonino Cannavacciuolo presenta i suoi favolosi progetti e svela anche un retroscena sul periodo di chiusura causato della pandemia.
Manca ormai sempre meno all’apertura della nuova struttura di Antonino Cannavacciuolo a Ticciano, piccola frazione di Vico Equense con poche centinaia di abitanti dove il famoso chef è nato e cresciuto. Un sogno di suo padre Andrea, che negli anni Novanta ha acquistato, con grande sacrificio, la struttura dove suo padre Antonino lavorava come custode, nella speranza che il figlio potesse un giorno aprirvi un ristorante. Ebbene, quel momento è arrivato. Cannavacciuolo, appoggiato come sempre da sua moglie Cinzia, ha deciso di ristrutturare quel palazzo ottocentesco, cercando però di rispettare al massimo i materiali originali, e tra poco inaugurerà il Laqua Countryside, un resort con piscina nel quale si potranno assaggiare tutte le specialità del posto preparate dallo chef stellato e dai suoi collaboratori.
Non solo però, perché Cannavacciuolo entro la fine dell’estate inaugurerà anche altre due strutture, il Laqua by the Lake a Pettenasco sul Lago d’Orta e il Laqua by the Sea a Meta di Sorrento, in una struttura già esistente che ha deciso di rinnovare. Ecco cosa ha raccontato a Repubblica Antonino su questi progetti e sul periodo di pandemia che trascorso in casa lontano dal suo lavoro.
Antonino Cannavacciuolo sta per inaugurare il suo Laqua by Countryside a Ticciano, nella sua terra d’origine: “Non voglio che sia il resort di Cannavacciuolo, ma il resort di Ticciano”, ha detto in un’intervista a Repubblica, nella quale ha raccontato alcuni retroscena su questo progetto, che era il sogno di suo padre: “E’ felicissimo. Dopo la pensione si era un po’ ingrigito, ma ora vedo in lui una nuova luce. Dalle 7:00 è già in cantiere ogni mattina”, ha raccontato Antonino, che ha seguito personalmente i lavori di ristrutturazione, cercando di mantenere il più possibile la struttura originale: “Grazie all’architetto Luca Macrì siamo riusciti a recuperare le tegole, l’intonaco dei pavimenti, le ringhiere di una volta con i pali di castagno. Ci sono piastrelle di 150 anni”.
Per quanto riguarda la cucina, invece, ampio spazio ai prodotti del territorio, “con un plus. A Ticciano come a Meta saranno prodotti raccolti un’ora prima, un’esplosione di sapori”. Entusiasmo alle stelle, dunque, per questi nuovi progetti di Cannavacciuolo, che ha deciso di investire durante il periodo della pandemia, quando tutto era fermo e lui era a casa con la famiglia: “Mi sono goduto tanto i mie figli, ho cucinato per loro come non avevo mai fatto prima. Pur cucinando cose semplici di casa, ho avuto alcune idee e ho lavorato ai menù. Alla fine è vero: il ristorante, il successo, tutto è passeggero. I valori che durano sono questi, gli affetti”.
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