Prodotti a rischio ritirati dal mercato: nuovo caso di sequestro alimentare, quali sono i cibi segnalati. Cosa c’è da sapere a riguardo.
Negli ultimi giorni è giunta la segnalazione di un nuovo caso di sequestro alimentare. A confermarlo è il Ministero della Salute che ha tempestivamente riportato sul sito ufficiale tutti i riferimenti dei prodotti a rischio, subito ritirati dal mercato. In particolare, sarebbero due i richiami alimentari che riguarderebbero una nota marca di prodotti per celiaci, in cui sarebbero state ritrovate quantità di ossido di etilene superiori ai limiti consentiti dalla legge. Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.
L’ossido di etilene è tossico per inalazione, pertanto l’esposizione prolungata a questo elemento chimico può provocare mal di testa e stati di confusione. Nei casi più gravi possono addirittura verificarsi episodi di convulsioni e colpi apoplettici. Inoltre si tratta anche di un irritante, perciò può causare significativi danni alle vie respiratorie. Benché a questo riguardo non ci siano ancora dati certi in riferimento agli esseri umani, secondo alcuni studi scientifici condotti sulle cavie pare che l’ossido di etilene possa essere connesso all’insorgere di tumori e di una serie di problemi riproduttivi. Ad ogni modo, occorre ricordare che questa sostanza in Europa è consentita ad uso alimentare per eliminare eventuali agenti patogeni. Tuttavia il limite massimo consentito sarebbe di 0,05 milligrammi per chilogrammo.
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Negli ultimi giorni il Ministero della Salute ha pubblicato sul sito ufficiale ben due richiami alimentari che hanno determinato il ritiro immediato per rischio chimico di alcuni snack. Si tratterebbe di due articoli della nota marca ISiciliami, nello specifico dei Sesacrock e i dei CerealCrock Sesamo. Il motivo della segnalazione riguarderebbe i semi di sesamo all’interno degli snack, in cui sarebbero state appunto trovate tracce di ossido di etilene in quantità superiori rispetto a quelle che la legge autorizza.
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Pertanto, come ha indicato il Ministero stesso, si consiglia al momento di non consumare i prodotti in questione. Si suggerisce, inoltre, di “restituire la/le confezione/i di prodotto oggetto di richiamo al punto vendita dove è avvenuto l’acquisto”.
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