È giunta nelle ultime ore la notizia di un nuovo sequestro alimentare: ritirata dal commercio nota bevanda proveniente dall’estero. Ecco cosa è successo.
Nelle ultime ore è arrivata notizia di un nuovo sequestro alimentare che riguarda, questa volta, una nota bevanda alcolica proveniente dall’estero. Si tratta di un liquore di Chernobyl. Il primo bene di consumo realizzato dai tempi del disastro nucleare del 1986, utilizzando le mele coltivate vicino alla centrale. Ecco cosa è successo e a quale mercato europeo erano destinate le bottiglie sequestrate dalle autorità ucraine.
Come anticipato, nelle ultime ore le autorità ucraine hanno sequestrato 1.500 bottiglie di Atomik Vodka prodotte a Chernobyl con delle mele coltivate nei pressi della tristemente nota centrale nucleare. Secondo quanto riportato dai produttori, si tratterebbe del primo bene di consumo realizzato dal disastro del 1986. Il carico in questione sarebbe stato, di fatto, prelevato direttamente da un camion in una distilleria nei Carpazi e portato direttamente alle autorità di Kiev. Al momento si attendono, quindi, gli esiti delle indagini in corso, anche se l’azienda produttrice afferma di non essere a conoscenza del reale motivo del sequestro. A quanto pare, però, non avrebbe nulla a che fare con il disastro nucleare del 1986. Le regioni sarebbero, infatti, di natura burocratica.
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Stando, quindi, a quanto appreso anche dalla BBC News le ragioni che hanno portato al sequestro delle bottiglie di Atomik Vodka sarebbero di fatto di natura burocratica. Come ha spiegato Jim Smith, scienziato britannico che ha passato molti anni a studiare la zona di Chernobyl, sembra che l’azienda produttrice sia stata accusata di aver usato dei bolli ucraini contraffatti.
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Dal punto di vista sanitario lo scienziato avrebbe, invece, spiegato che l’Atomik Vodka sarebbe sostanzialmente sicura, in quanto la bevanda alcolica sarebbe nata proprio con l’intento di dimostrare che la terra intorno alla zona di esclusione di Chernobyl potesse essere resa di nuovo produttiva. È chiaro che se ciò fosse vero significherebbe un importante punto di svolta per le comunità locali. Ad ogni modo, le autorità ucraine hanno ritenuto doveroso sequestrare le bottiglie destinate al mercato europeo, in particolare a quello del Regno Unito.
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