Attenzione a cosa mangiamo: “salmoni deformi e malati”, il retroscena inaspettato mandato in onda dalla trasmissione televisiva #Cartabianca. Cosa c’è da sapere.
Ancora una volta, dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva Le Iene, torniamo a parlare dei salmoni degli allevamenti intensivi. A tal proposito, anche a #Cartabianca la giornalista Bianca Berlinguer ha trasmesso un servizio davvero scioccante che ha lasciato gli spettatori ancora una volta senza parole. Scopriamo subito i dettagli.
“Salmoni deformi e malati”: il retroscena inaspettato
Nell’ultimo periodo ci siamo più volte soffermati a trattare il delicato tema degli allevamenti intensivi, dove migliaia e migliaia di pesci, soprattutto salmoni, vivono in condizioni davvero sconvolgenti prima di finire nei supermercati ed, infine, sulle nostre tavole. Anche la giornalista Bianca Berlinguer a #Cartabianca ha mandato in onda un servizio davvero durissimo che ha turbato i telespettatori a casa. Le immagini hanno mostrato come in questi allevamenti i salmoni nuotino in uno spazio angusto per moltissimo tempo. Venendo inoltre colpiti da deformità e malattie, fino ad essere addirittura mangiati vivi dai pidocchi di mare. Inevitabilmente, alcuni pesci giungono così alla morte per poi essere lasciati all’interno delle gabbie a decomporsi.
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L’abuso di antibiotici e pesticidi
Il secondo grave problema messo in evidenza dal servizio trasmesso da #Cartabianca riguarderebbe, invece, l’eccessivo utilizzo di antibiotici, pesticidi ed insetticidi. Viste, infatti, le enormi dimensioni degli allevamenti, spesso si usano ingenti quantità di questi prodotti chimici che rischiano di essere assorbiti dai mangimi dei pesci che finiscono con l’essere contaminati. Un fenomeno che non riguarderebbe soltanto paesi come la Scozia e la Norvegia, ma anche alcuni allevamenti del Mediterraneo. Anche qui, infatti, si verificherebbero episodi simili. Le immagini hanno mostrato centinaia di migliaia di pesci in ogni gabbia. Ognuna con all’interno acqua di mare riempita di antibiotici che inquinano gli esemplari e l’ambiente circostante.
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E non è tutto, perché sempre secondo quanto mostrato dal servizio i pesci verrebbero poi trasferiti in casse sempre più piccole contenenti acqua stagnante per poi essere ‘legati’ ed ‘etichettati’ ancora vivi, prima di essere uccisi a bastonate ed arrivare alla grande distribuzione. Delle immagini davvero sconvolgenti che si spera possano almeno servire a far riflettere i consumatori.