Carlo Cracco, il ‘retroscena’ del passato che ha lasciato tutti a bocca aperta: chi l’avrebbe mai detto? Guardate un po’ qua!
Carlo Cracco è uno degli chef più amati e di successo dell’attuale panorama gastronomico in Italia e non solo. Proprietario e chef di numerosi rinomati ristoranti e volto noto del piccolo schermo, c’è stato un tempo in cui lo chef Cracco non immaginava proprio che un giorno sarebbe diventato un personaggio famoso ed un professionista con così tanti riconoscimenti. Da ragazzo infatti, come ha lui stesso dichiarato nel corso di diverse interviste, la sua personalità era molto diversa da quella di oggi. In particolare, a tal proposito, lo chef ha svelato un inaspettato ‘retroscena’ del suo passato, che ha lasciato tutti a bocca aperta. Quando scoprirete di cosa si tratta, di sicuro resterete anche voi senza parole. Guardate un po’ qua!
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Carlo Cracco, il ‘retroscena’ del passato che ha lasciato tutti a bocca aperta
Di recente abbiamo molto sentito parlare di lui a proposito della sua ultima apertura. Quella del ristorante Cracco Portofino sulla rinomata Riviera Ligure. Ma cosa sappiamo del passato dello chef Carlo Cracco, quando era ancora soltanto un ragazzo ignaro del successo che avrebbe avuto in futuro? Stando a quanto raccontato da lui stesso, all’epoca il giovane Carlo decise di avvicinarsi alla cucina per via della sua grande passione per il cibo. Di fronte alla necessità di perdere un po’ di peso, infatti, Cracco pensò bene di imparare a cucinare per gestire la situazione. E fu così che si iscrisse all’Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Recoaro Terme.
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Al contrario, però, di quanto si possa immaginare, Carlo Cracco da ragazzo non ha mostrato subito il suo talento nel cucinare. Anzi, stando a quanto raccontato da lui stesso in alcune interviste l’unica insufficienza che aveva era proprio in cucina. “Avevo 14 anni e mezzo” ha riportato l’Ansa qualche tempo fa. “Ero un ragazzo svogliato e non veloce, mai andato in un ristorante e mi ritrovo in cucina perché un professore mi ha dato 4“. Quando, però, gli è stato chiesto come avesse reagito a quel piccolo insuccesso, lo chef ha semplicemente risposto: “Mi è servito. I miei genitori mi hanno mandato a lavorare per capire se ero un fannullone o meno, così il sabato e la domenica quando la scuola era chiusa mi dovevo rimboccare la maniche. Alla fine avevo otto“. Un ‘retroscena’ davvero inaspettato, che ha lasciato tutti senza parole. E voi, cosa ne pensate?