I racconti della nonna: l’antica leggenda dei semi di cachi usati per predire il futuro. La conoscete già? Emozioni a fior di pelle…
Me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Quando da piccola di questi tempi tornavo a casa da scuola ed andavo a casa dei nonni, nella cesta della frutta in cucina non potevano mai mancare 4 o 5 cachi. Mio nonno li adorava. Sceglieva sempre i più morbidi e maturi dal colore arancione acceso. Prendeva il cucchiaino e, goloso com’era, se ne mangiava uno dopo l’altro. Io e mia sorella, incredule, non riuscivamo proprio a crederci. Ridendo lo imitavamo, ma alla fine riuscivamo a mangiarne sempre uno in due ed il resto lo finiva lui.
Ricordo che una volta, durante uno di quei lunghi pomeriggi autunnali, ci raccontò una storia a dir poco incredibile che ti riporta indietro con la mente ad un tempo in cui l’Italia era solo un piccolo Paese contadino senza multinazionali, multisala e ‘multi-tutto’. Conoscete già l’antica leggenda dei semi di cachi usati per predire il futuro meteorologico?
La leggenda dei semi di cachi affonda le sue origini nella tradizione contadina. Una tradizione che quasi certamente parla di ogni singola famiglia italiana. Secondo la credenza popolare, attraverso i semi dei cachi era possibile predire il futuro meteorologico. I nostri antenati, infatti, erano soliti controllare la forma dei germogli all’interno dei semi, per sapere con largo anticipo come sarebbe stato l’inverno seguente. Bisogna ovviamente dire che, proprio come ogni altra leggenda, anche questa non avrebbe alcun fondamento scientifico. Tuttavia, nel corso del tempo, è rimasta un’usanza folcloristica curiosa ed affascinante molto diffusa in tutta Italia.
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In particolare, pare che per predire il futuro gli antichi guardassero i germogli all’interno dei semi di cachi ed era proprio la loro forma a rivelare se i mesi successivi sarebbero stati freddi e piovosi oppure più miti. Se questi avevano la forma di una forchetta allora l’inverno sarebbe stato mite, con poca neve e temperature non eccessivamente basse. Nel caso di un coltello, i mesi invernali sarebbero stati rigidi, secchi e con poche precipitazioni. Se, infine, dentro al germoglio si intravedeva un cucchiaio sarebbe arrivata ben presto la neve. Incredibile, non è vero?
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