Si tratta di un errore molto comune: dove butti i gusci delle vongole? Forse non lo sai, ma non è come sembra… Guarda un po’ qua, resterai stupito!
La pasta con le vongole è certamente uno dei piatti più amati di sempre. Una preparazione di per sé semplice che sprigiona un gusto a dir poco eccezionale.
Quando però hai finito tutto, sei davvero sicuro di sapere dove vanno buttati i gusci di questi deliziosi molluschi? Attenzione perché la risposta potrebbe non essere scontata. In tantissimi, infatti, commettono questo errore molto comune. Guarda un po’ qua.
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Negli ultimi anni ci siamo ormai abituati a buttare via la spazzatura facendo la raccolta differenziata. Una buona abitudine che sta progressivamente riducendo l’impatto sull’ambiente. Tuttavia, non di rado capita ancora di avere qualche dubbio sullo smaltimento di alcuni rifiuti particolari. Per quanto riguarda il cibo, generalmente questo se avanza viene gettato nell’umido. Di conseguenza ci verrebbe spontaneo fare lo stesso anche con i gusci di vongole e cozze. Ma siamo proprio sicuri che questa sia la soluzione giusta? Attenzione perché forse non lo sai ma si tratta di un errore molto comune.
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Come forse avrai intuito da quanto detto qui sopra, al contrario di quanto si potrebbe pensare, i gusci delle vongole e delle cozze non dovrebbero mai essere buttati nell’umido. Tuttavia, bisogna ammettere che si tratta di un errore molto comune. Ma da questo momento in poi, di sicuro cercherai di non sbagliare mai più.
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Infatti, essendo composti principalmente da carbonato di calcio, una sostanza non biodegradabile e difficilmente compostabile, i gusci delle vongole così come quelli delle cozze dovranno essere smaltiti insieme ai rifiuti secchi indifferenziati, in quanto non adatti all’obiettivo della raccolta differenziata. Vale a dire la produzione di un compost da utilizzare come fertilizzante naturale. Ad ogni modo per non rischiare di commettere ulteriori errori, in caso di dubbi, si consiglia di consultare le linee guida e le norme vigenti nel proprio comune di residenza. Solo così si potrà essere certi al cento per cento di non causare danni all’ambiente.
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