Sono molte le delizie che ci accompagnano nel periodo natalizio: a Napoli non possono mancare i “roccocò”, sai perché hanno questo nome? I racconti della nonna
Siamo ormai entrati nelle settimane che precedono il Natale. Si tratta di un periodo quasi magico dove i negozi si riempiono di persone pronte a fare scorte di cibo per realizzare le pietanze tipiche di questo periodo. Al Sud, in particolare, molte delle delizie che si portano in tavola si preparano con largo anticipo. Un esempio perfetto sono i “roccocò”, dolci deliziosi che fanno la loro comparsa già dall’8 Dicembre, giorno dell’Immacolata. Si tratta di una sorta di biscotto molto croccante all’esterno che può essere ammorbidito “inzuppandolo” in un liquore o nello spumante. Questo capolavoro di sapori e dall’aroma inconfondibile, a Napoli non può mancare a tavola nel periodo natalizio: sai perché i roccocò hanno questo nome? I racconti della nonna.
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Roccocò, i dolcetti irresistibili tipici di Napoli nel periodo natalizio: perché si chiamano così?
Prepararli non è una passeggiata, ma il risultato è davvero strepitoso. Oggi esistono molte ricette che ci consentono di realizzarli anche in versione “morbida”, sebbene quelli tipici siano decisamente duri. Lo sfizio di questi “biscotti” è proprio nella loro croccantezza che può essere mitigata con del liquore o dello spumante. Ma perché i “rococò” si chiamano così? Ve lo spieghiamo subito!
Iniziamo col dire che, a quanto sembra, questo capolavoro risale al 1320. Una delle prime ricette, infatti, veniva preparata dalle suore del convento Napoletano della Maddalena. Da tradizione, a Napoli fanno la loro comparsa già a partire dall’8 Dicembre, giorno in cui si festeggia l’Immacolata. Ma perché si chiamano così? Pare che il nome derivi dal termine “rocaille”, di origine francese. Il motivo? Richiama la forma rotonda, molto rassomigliante a quella di una conchiglia! Irresistibili, li hai mai assaggiati?