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Curiosità

I Racconti della Nonna: da dove nasce la tradizione toscana di gustare i Cantucci con il Vin Santo

I Cantucci sono dei dolcetti tipici del Natale e vengono consumati come da tradizione con il Vin Santo, conoscete questa tradizione? Scopriamo da dove proviene. 

I Cantucci sono deliziosi dolcetti protagonisti del periodo Natalizio. Portarli in tavola in queste occasioni è una vera e propria abitudine nata secoli fa. Questi dolcetti provengono dalla terra toscana, sono tipici di una tradizione culinaria molto antica e radicata in secoli e secoli fa. Quando li si porta in tavola questi dolcetti vengono serviti con il Vin Santo, un particolare tipo di liquore che li ammorbidisce (trattandosi di biscotti dalla consistenza dura) e conferendo loro un sapore ancora più avvolgente e delizioso. Vogliamo soffermarci sulla nascita di questa tipica usanza di consumare i Cantucci pucciati dentro il Vin Santo, e voi la conoscete la storia? Scopriamola insieme.

I cantucci li gusti con il Vin Santo ma da dove nasce questa tradizione?

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Da dove nasce l’antica tradizione di consumare i Cantucci con il Vin Santo

In pochi forse conoscono la storia che ha fatto sì che questa tradizione entrasse nelle nostre case e divenisse famosa anche fuori dalla Toscana. Cantucci e Vin Santo sono un binomio perfetto. Oltre che un piacevole ‘fine pasto’ nei giorni di festa del periodo natalizio, consumare i Cantucci con il Vin Santo è un’usanza che ha alle spalle una sua storia e che ora vi racconteremo.

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Mangiare i cantucci pucciati nel vin santo è una tradizione molto antica: ecco la sua storia

In questa ricetta abbiamo visto quanto è facile realizzarli. Ma soffermandoci sulla storica nascita di questa tradizione dobbiamo andare un po’ indietro nel tempo, anzi di qualche secolo. Da dove prende il nome il Vin Santo? Si narrano diverse storie al riguardo e due sono ritenute forse le più famose.

  1. La prima risale alla Peste del 1348 che inginocchiò Firenze facendo ammalare la popolazione che non trovava una cura. Un frate francescano, disperato di fronte alla catastrofe che stava verificandosi, tentò di curare i malati di peste con il vino che impiegava solitamente nelle celebrazioni liturgiche. Ciò non portò ovviamente i malati alla guarigione ma dava loro un leggero sollievo, pertanto si cominciò ad associare al Vino l’idea che questo possedesse delle proprietà ‘miracolose’ e per questo si pensò di chiamarlo ‘Vin Santo’;
  2. La seconda storia che si associa alla nascita dell’accezione di ‘Vin Santo’ risale al 1439. Durante il Concilio di Firenze l’arcivescovo greco sorseggiava del vino e disse a tutti che si trattava del ‘Vino di Xantos’ (un vino greco), i presenti però intrepretarono ‘Santo’ al posto di ‘Xantos’ e da qui si parla di ‘Vin Santo’.

Quanto invece alla nascita dei Cantucci:

  • Il loro nome deriva dalla parola di derivazione latina ‘cantellus‘ che significa ‘pezzo di pane’ ed allude proprio al fatto che il filoncino di impasto realizzato a mano una volta cotto viene poi tagliato in pezzi in diagonale.
  • Fu l’Accademia della Crusca nel 1691 a voler dare un’accezione a questo nome. E tali furono definiti: ‘Biscotto a fette, di Fior di farina, con zucchero e chiara d’uovo.
  • Solo più tardi, nel 1800 circa, un pasticciere di Prato, Antonio Mattei, mise a punto quella che è poi stata riconosciuta come l’autentica ricetta dei Cantucci.
Rosaria C

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