Santo Stefano: perché si festeggia e quali sono le ricette tradizionali da servire in questo giorno di festa. C’è l’imbarazzo della scelta!
Per tantissime famiglie italiane e non solo, dopo i cenoni della Vigilia e di Natale i festeggiamenti non sono ancora finiti.
A seguire non può, infatti, mancare il giorno di Santo Stefano. Un’altra occasione imperdibile per trascorrere un po’ di tempo in compagnia dei propri cari. Ma sapete perché si festeggia anche questa ricorrenza e quali sono le ricette tradizionali da portare in tavola? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
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Forse non ve lo siete mai chiesto fino ad ora, ma sapete perché anche il 26 di dicembre è considerato in Italia e in molte altre parti del mondo un giorno di festa? Per scoprire cosa si nasconde dietro alla ricorrenza di Santo Stefano bisogna innanzitutto tornare indietro nel tempo, in particolare al lontano 36 d. C. quando il primo martire morì lapidato. La scelta di ricordarlo proprio il giorno dopo Natale dipende dal fatto che Santo Stefano era in pratica il più vicino al percorso di Cristo in vita e fu il primo a testimoniarne la parola, morendo per lui.
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Ecco perché dal 1947 in avanti il giorno di Santo Stefano è diventato un giorno festivo in cui la Chiesa commemora tutti i martiri. Inoltre, al contrario di quanto si potrebbe pensare si tratta di una festività celebrata anche all’estero, come ad esempio nell’Europa del Nord e in quella dell’Est. Nei paesi anglosassoni, invece, il 26 dicembre è il boxing day. Vale a dire il giorno in cui le persone fanno dei doni ai più poveri della società.
Ma Santo Stefano è anche considerato il giorno degli avanzi. Ecco perché moltissime ricette tipiche di questa festività sono perlopiù piatti poveri di ispirazione popolare. Ad ogni modo, a farla da padrona è sicuramente il brodo che dovrebbe ripulire l’organismo dagli eccessi dei giorni precedenti. In realtà, si sono poi diffuse delle versioni rivisitate più ricche ed abbondanti.
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Si va, per esempio, dai classici tortellini in brodo alla minestra maritata napoletana fino ad arrivare ai passatelli romagnoli. Insomma, ogni regione ha la sua tradizione. Ciò che conta è stare in famiglia!
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