I racconti della nonna: perché la Befana lascia dolci e carbone nella calza?

Sta per arrivare il 6 Gennaio, il giorno preferito dai più piccoli in trepidante attesa di scoprire le delizie ricevute in dono nella calza: perché la Befana lascia dolci e carbone? I racconti della nonna

Ci siamo lasciati alle spalle le feste di Natale, con un pizzico di nostalgia e dispiacere. Il clima magico di questo periodo, tuttavia, non è ancora perduto. Per chiudere in bellezza, dopo il 25 Dicembre e Capodanno, manca ancora l’epifania. Si tratta della data forse più attesa dai bambini, che non vedono l’ora di scoprire quali delizie la Befana abbia portato loro in dono. Si tratta di una tradizione antichissima che ci tramandiamo di generazione in generazione. Ma cosa sappiamo davvero? I racconti della nonna: perché la Befana lascia dolci e carbone nella calza? Scopriamo l’affascinante storia.

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I racconti della nonna: perché la Befana lascia dolci e carbone nella calza? (fonte pixabey)

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La storia della Befana: perché lascia dolci e carbone nella calza?

Tutti conosciamo la figura della Befana. Una vecchietta con vestiti logori a cavallo di una scopa che porta dolci (o carbone in caso di bambini monelli) nella notte del 6 Gennaio. A quanto pare la leggenda narra che la Befana, in origine, incontrò i Re Magi diretti ad omaggiare Gesù e le chiesero indicazioni per la mangiatoia. Lei rifiutò di seguirli, per poi pentirsene. Riempì quindi un cestino di leccornie e cercò di raggiungerli, bussando a ogni porta alla ricerca del nascituro, che non riuscì a trovare. Da quel momento, per tradizione, ogni anno porta in dono dolci ai bambini.

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La storia della Befana: i racconti della nonna (fonte pixabey)

Ma il carbone? Ebbene, tra le usanze per iniziare l’anno nuovo in modo fortunato pare ci fosse quella di bruciare un fantoccio nel camino. Le case, nei tempi antichi, erano quasi sempre provviste del camino o comunque di una sorta di “brace”. Il carbone, dunque, era singolo di buon auspicio. Negli anni è stato poi usato per “riempire” le calze quando non c’era molto e, nel tempo, si è trasformato in una sorta di “punizione” per i bimbi monelli. Conoscevate questa affascinante storia?

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