Bruno Barbieri, “E’ stata un’avventura durissima”: aveva 17 anni, il racconto vi lascerà a bocca aperta, ecco cosa ha rivelato lo chef.
Non tutti conoscono i retroscena e i dettagli sulla vita privata di Bruno Barbieri. Lo chef bolognese, che ha ben 7 Stelle Michelin, è diventato negli anni una vera e propria star del mondo della televisione, ed è sempre pronto a mettersi in gioco in nuove avventure professionali. Recentemente è uscito il suo nuovo libro e in questo periodo ha avviato anche una collaborazione col famoso food blogger Rafael Nistor. Raramente, però, parla della sua vita privata.
In un’intervista rilasciata qualche tempo fa ‘Oggi’, però, lo chef ha raccontato anche alcuni dettagli e retroscena che riguardano il suo passato e in particolare i suoi inizi lavorativi, che a quanto pare sono stati pieni di sacrifici e di momenti difficili: ecco le sue parole.
Bruno Barbieri, il racconto vi lascerà a bocca aperta: “E’ stata un’avventura durissima”, ecco il retroscena passato
Se pensate che la carriera di Bruno Barbieri sia stata sempre ‘scintillante’ come la vediamo oggi, vi sbagliate di grosso! Per arrivare ai livelli che conosciamo oggi, infatti, lo chef bolognese ha fatto tanta gavetta, cominciando a lavorare da giovanissimo e superando tanti momenti difficili, che però lo hanno aiutato a crescere. E’ stato proprio lui a raccontarlo in un’intervista rilasciata a ‘Oggi’, nella quale ha parlato dei suoi inizi lavorativi sulle navi da crociera.
“Ricordo ancora la data, era il 16 dicembre e io ero ancora minorenne. Sono diventato maggiorenne in nave. E’ stata un’avventura durissima”, ha raccontato Barbieri, “Sei solo con la tua professionalità, ma a 17 anni che professionalità vuoi avere? Mi diedero la chiave di una cabina, l’ultima prima della cambusa, e una coperta. C’erano altre 5 persone. Tutto era in inglese e sulla nave lavoravano 150 cuochi”, ha poi aggiunto lo chef, ricordando anche i momenti pesanti e difficili di quella esperienza: “Lavoravo 19 ore al giorno, le colazioni erano alle 5 e preparavo 800 omelette ogni mattina, le facevo a occhio, guardando 6 padellini insieme. Preparavo 30 uova per la Bernese. Se si fossero smontate ti buttavano in mare!”
Insomma, non è stato certo facile per Barbieri diventare lo chef che conosciamo oggi, e non sono mancati momenti di sconforto: “Dopo un mese volevo tornare a casa, scrivevo delle lettere che i miei quando le leggevano volevano mandare un aereo a prendermi. Però, c’era una luce accesa nel mio cervello”, ha raccontato lo chef, che è riuscito a tenere duro e non mollare mai, continuando a crescere fino a diventare il cuoco che tutti noi oggi conosciamo e ammiriamo.