Questi alimenti sono diventati inaccessibili: aumento di prezzo a dir poco vertiginoso. Guarda con i tuoi stessi occhi: pazzesco!
Sicuramente ti sarai accorto anche tu del vertiginoso e generale rincaro dei prezzi a seguito dei drammatici eventi internazionali degli ultimi mesi.
Proprio per questo motivo, per molte famiglie è diventato praticamente impossibile fare la spesa come un tempo e procurarsi tutti i generi alimentari di prima necessità. A tal proposito, vediamo quali sono i cibi diventati ormai inaccessibili. Ecco la lista stilata da Coldiretti.
L’aumento dei prezzi
Come abbiamo anticipato, negli ultimi mesi a seguito della guerra fra Russia e Ucraina abbiamo assistito ad un vertiginoso aumento dei prezzi riguardante diversi settori dell’economia. Dal gas alla benzina, fino ad arrivare ai generi alimentari di prima necessità e non solo. A tal proposito, per moltissime famiglie di italiani fare la spesa si è trasformata in una vera e propria impresa perché alcuni alimenti sono, di fatto, diventati praticamente inaccessibili. Vediamo quindi la lista compilata da Coldiretti, la principale associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura in Italia, con i 10 cibi più cari.
Gli alimenti inaccessibili
Sulla base dei dati legati all’inflazione raccolti dall’Istat a giugno 2022, l’associazione Coldiretti ha stilato una classifica dei 10 cibi che hanno subito il rincaro più elevato. Si tratta di alimenti ormai diventati inaccessibili a molto consumatori a causa, proprio, del prezzo fortemente proibitivo. Ecco l’elenco completo:
- olio di semi (+68,8%): a subire maggiormente il rincaro è quello di girasole per via del coinvolgimento in guerra dell’Ucraina, uno dei principali produttori;
- burro (+27,7%);
- farina (+20,5%);
- pasta (+18,3%);
- margarina (+16,8%);
- carne di pollo (+15,1%);
- riso: che risente anche della siccità;
- uova (+13,6%);
- patatine fritte (+13,5%);
- gelati: (+13,4%).
Come si può notare, sono soprattutto i prodotti dell’agricoltura ad aver subito i maggiori rincari. Non c’è tuttavia da stupirsi visto che in questo settore i costi di produzione sono aumentati drasticamente: +170% per i concimi, +90% dei mangimi e +129% per il gasolio. Insomma, ecco perché quelli che fino a poco tempo fa erano considerati prodotti perlopiù a buon mercato si sono trasformati ora in beni quasi di ‘lusso’. Si ricorda, infatti, che l’inflazione ha attualmente raggiunto il record del 1986. L’unica soluzione, come spiega il presidente Coldiretti Ettore Prandini è lavorare per trovare degli “accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali […] per contenere il caro energia ed i costi di produzione”.