Nuovo aumento dei prezzi: anche questo amatissimo alimento diventerà un ‘lusso’, ecco di cosa si tratta, fate attenzione!
E’ un periodo sicuramente non facile per i consumatori e per noi tutti in generale, sia dal punto di vista emotivo e psicologico, dopo due anni di emergenza Covid e con tutte le incertezze relative al futuro, ma anche dal punto di vista economico, date le conseguenze che il Covid e lo scoppio della guerra in Ucraina hanno portato.
Tra le più evidenti e difficili da affrontare c’è sicuramente l’aumento dei prezzi delle risorse energetiche, dal gas alla benzina, e anche quello di numerosi alimenti, come la pasta, la farina, il burro, l’olio di semi, il riso e tanti altri. Alcuni di questi alimenti, poi, sono aumentati di prezzo anche per ragioni legate al clima e alle difficoltà di produzione, come ad esempio è accaduto con le vongole, e come sta per succedere anche con i pomodori. Ora, però, è previsto un nuovo vertiginoso aumento dei prezzi relativo a un altro ingrediente fondamentale nella nostra alimentazione. Si tratta di un prodotto che fa bene alla salute e che tutti noi consumiamo più volte a settimana. Avete già capito di cosa si tratta? Scopriamolo insieme!
Nuovo aumento dei prezzi: ecco l’alimento che sta per diventare un ‘lusso’, lo usiamo tutti
I prezzi in questo periodo stanno subendo un aumento generale e alcuni alimenti in particolare stanno diventando un vero e proprio ‘lusso’ per le nostre tasche. Dai pomodori alla pasta, passando per la farina, il burro e le vongole, sono sempre di più gli ingredienti che richiedono uno sforzo economico maggiore per poter arrivare sulle nostre tavole. Il prossimo aumento, ad esempio, riguarderà il pesce fresco. Già normalmente questo ingrediente è considerato piuttosto pregiato, ma nell’ultimo periodo si sono verificate delle dfficoltà produttive che porteranno sicuramente a delle conseguenze in termini economici.
A farlo sapere è la Coldiretti, che ha rivelato al Corriere della Sera di un blocco delle attività di flotta partito dal 30 luglio e che sta interessando tutta la zona adriatica che va dal Friuli Venezia Giulia fino alla Puglia, passando per Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna, anche se nella parte centrale il blocco partirà dal 16 agosto. Questo ‘inconveniente’ ha causato una diminuzione della produzione della materia prima, portando a un aumento dei prezzi del 10,4% sia sul pesce fresco che su quello surgelato. Il tutto è stato causato dalle situazioni climatiche, oltre che dall’aumento dei costi di trasporto e di conservazione della materia prima. Sicuramente si riuscirà ancora a trovare pesce italiano come sarde, alici, pesce spada, frutti di mare e altri prodotti pescati da barche di piccola pesca, ma bisognerà fare attenzione ai prezzi, che subiranno sicuramente un aumento.