Aumento dei prezzi, a che cosa stanno già rinunciando gli italiani a tavola: l’indagine di Altroconsumo. Cosa c’è da aspettarsi per il futuro?
Il sempre crescente aumento dei prezzi degli ultimi mesi sia delle materie prime che di gas ed energia sta duramente mettendo alla prova moltissime famiglie di italiani.
In particolare, per quanto riguarda la spesa al supermercato, sembra proprio che i consumatori abbiano già dovuto rinunciare da qualche tempo a tantissimi prodotti, alcuni dei quali anche di prima necessità. Ecco che cosa è emerso dalla recente indagine di Altroconsumo, una delle principali associazioni di consumatori in Italia.
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Aumento prezzi: a cosa stanno già rinunciando gli italiani
Ormai da diversi mesi le famiglie italiane si sono trovate a dover fare i conti con una pesante e sempre crescente inflazione dovuta in primo luogo alla guerra fra Russia e Ucraina, oltre che dalla siccità e dagli strascichi del Covid. Una situazione davvero difficile che ha già portato a diverse rinunce da parte dei consumatori, i quali hanno dovuto inziare a fare economia soprattutto sulla spesa al supermercato. A tal proposito, l’associazione di consumatori Altroconsumo tra il 26 e il 29 aprile scorso ha condotto un’indagine su un campione di persone di età compresa fra i 25 ed i 79 anni. Di diversa origine geografica e sesso. In questa sede è, di fatto, emerso come le abitudini degli italiani siano di gran lunga cambiate nell’ultimo periodo per ciò che concerne i consumi. Ma vediamo più da vicino a che cosa hanno già dovuto rinunciare gli italiani a tavola.
L’indagine di Altroconsumo
Come abbiamo anticipato fin dall’inizio del nostro articolo, negli ultimi mesi gli italiani hanno già dovuto fare molte rinunce per quanto riguarda il carrello della spesa e la propria tavola. A tal proposito, Altroconsumo ha condotto una recente indagine in cui sono emerse quali sono le nuove tendenze degli italiani quando vanno al supermercato e quali sono le principali rinunce che sono stati costretti a fare. Nello specifico, il 33% del campione preso in analisi ha dichiarato di scegliere prodotti di ‘primo pezzo’, cioè quelli che costano meno sullo scaffale; il 29% inoltre ha ridotto l’acquisto di alimenti e bevande non indispensabili come bibite, alcolici, merendine e salatini; il 21% invece ha addirittura rinunciato ad acquistare carne e pesce a causa del prezzo proibitivo.
A tutto ciò si aggiungono altre tendenze molto significative come la riduzione per il 26% degli intervistati delle pause caffè al bar e cene al ristorante. Inoltre, a causa del clima di crescente incertezza, gli italiani sembrano acquistare sempre di più prodotti in scatola e alimenti a lunga conservazione. A dispetto di questo scenario poco rassicurante, c’è anche un 5% degli intervistati che dichiara di non aver notato alcun aumento dei prezzi. Degli altri dati preoccupanti arrivano, infine, dal settore medico. In quanto il 33% degli italiani sostiene di non riuscire a sostenere le spese mediche.
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