Mangia wurstel e finisce in terapia intensiva: l’intervento del Ministero della Salute e tutti i dettagli della vicenda, ecco cos’è successo.
Non capita tutti i giorni di mangiare dei semplici wurstel e ritrovarsi poco dopo con difficoltà di movimento alle gambe e altri sintomi davvero preoccupanti. Con il cibo, purtroppo, c’è sempre bisogno di grande attenzione, perché può capitare che ci siano dei cibi contaminati da microrganismi pericolosi per la nostra salute, o anche con degli allergeni non dichiarati in etichetta e dunque ancora pericolosi per chi ha allergie o intolleranze alimentari.
Sono queste solitamente le motivazioni per cui il Ministero della Salute di tanto in tanto interviene e decide di richiamare dal mercato alcuni prodotti. Le conseguenze quando si mangia un prodotto non a norma possono essere anche letali, com’è successo alcune settimane fa con dei lotti di acqua che sono stati richiamati per rischio batteriologico e che hanno causato danni ad alcune persone che l’avevano già bevuta. Ora è stata la volta di un lotto di wurstel, che a quanto pare aveva delle anomalie e ha portato una persona a finire in terapia intensiva: ma andiamo con ordine e scopriamo tutto nel dettaglio.
Mangia wurstel e finisce in terapia intensiva: ecco cos’è successo nel dettaglio
E’ successo a Città di Castello e la notizia lascia davvero a bocca aperta, perché un uomo di 30 anni si è presentato al Pronto Soccorso con difficoltà di movimento alle gambe e altri sintomi che hanno confermato, dopo alcuni esami, la presenza di listeriosi. A causa di questo batterio che lo ha attaccato, l’uomo si è ritrovato in grande difficoltà ed è stato ricoverato all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
A quanto pare, però, le sue condizioni sarebbero peggiorate, tanto che ora è stato trasferito in terapia intensiva. Il Ministero della Salute sembra aver individuato il lotto pericoloso, ovvero Ce It 04 M, con data di scadenza fissata al 5 dicembre 2022. Il prodotto è stato richiamato dopo diversi casi di listeriosi in più Regioni italiane, ma, come specificato anche da una nota del Ministero, si tratta per ora di un “richiamo precauzionale”.