Cosa succede se mangi il tonno in scatola: ecco quello che tutti dovrebbero sapere e che non ti hanno mai detto su questo alimento.
Il tonno in scatola è uno degli alimenti più diffusi sulle nostre tavole, soprattutto nel periodo estivo, quando c’è bisogno di ricette facili e veloci, preferibilmente senza cottura, perché quando fa caldo nessuno ha voglia di stare troppo ai fornelli. Ma non parliamo solo dell’estate, perché il tonno in realtà è molto diffuso e utilizzato anche durante altri periodi dell’anno, in particolare quando si lavora e non si ha troppo tempo da dedicare ai fornelli.
Basta una scatoletta di tonno, ad esempio, per realizzare dei gustosissimi peperoni ripieni, così come basta una scatoletta anche per fare un primo piatto delizioso, magari anche con l’aggiunta di altri ingredienti per rendere tutto più saporito. Non è tutto però perché con il tonno si possono anche realizzare delle ottime insalate, magari aggiungendo i pomodori e altri ingredienti a scelta. CI sono poi le zucchine ripiene, che pure si possono farcire con questo alimento, e poi non dimentichiamo le polpette di tonno, o anche il polpettone, che sono davvero piatti sfiziosissimi e squisiti. Ma sapete cosa succede al nostro corpo quando mangiamo questo alimento? E’ importante conoscere alcuni dettagli che potrebbero farci cambiare le nostre abitudini.
Anche voi utilizzate spesso il tonno in scatola per i vostri pranzi veloci o per le cene sfiziose e poco impegnative? Ecco, sono davvero in tanti a fare questa scelta, ma prima di continuare con quest’abitudine, è bene conoscere davvero quello che succede al corpo quando si mangia questo pesce in scatola. Stando a uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, questo alimento sarebbe ricco di mercurio, una sostanza che si trova in diversi tipi di pesce, ma che si accumula in particolare in alcune specie, tra cui il tonno. Secondo la rivista, infatti, il 90% dell’esposizione umana al mercurio arriva dal pesce e dai crostacei, e il tonno sembrerebbe rappresentare il 40% di questa esposizione, dunque una percentuale davvero altissima. Ovviamente le scatolette sono controllate, per cui non dovrebbero superare i limiti di mercurio imposti dalla legge, ma un’ingestiore continua ed eccessiva potrebbe portare dei danni.
I sintomi di un’eccessiva assunzione di mercurio andrebbero dalla stanchezza fisica e mentale ai problemi di vista, in particolare periferica, passando per formicolio a mani e piedi, ma anche disturbi del linguaggio e dell’udito. Ovviamente si parla di sintomi da avvelenamento da mercurio, che sembrerebbero essere pericolosi in particolare per le donne in gravidanza. Quali sono allora le quantità giuste di tonno in scatola da assumere? L’ideale, stando agli studi della Food & Drug Administration e dell’Environmental Health Perspectives, sarebbe dunque non superare le 2, massimo 3 dosi a settimana.
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