Insetti tra i prodotti che mangiamo ogni giorno: la notizia ha fatto il giro del web. La situazione diventa allarmante. Cosa c’è da sapere.
Nell’ultimo periodo si è spesso sentito parlare dell’utilizzo degli insetti a scopo alimentare. Con l’aumento della popolazione e con il passare del tempo, infatti, le risorse disponibili sulla Terra cominceranno ad esaurirsi e potrebbe rivelarsi necessario trovare nuove forme di sostentamento.
Ecco perché alcune aziende alimentari hanno già iniziato ad introdurre gli insetti come ingrediente all’interno dei propri prodotti. Non c’è ovviamente da stupirsi se si considera che in tantissimi Paesi del mondo questa è già un’abitudine consolidata. Ad oggi sono già 3 le specie di insetto approvate dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) per l’alimentazione umana e 12 per quella animale. Tuttavia, non è un mistero che alla luce di queste innovazioni sta crescendo sempre di più la preoccupazione che tale usanza possa avere delle ripercussioni negative sulla salute dell’uomo. Cerchiamo, quindi, di approfondire meglio questo argomento.
Insetti tra i prodotti che mangiamo ogni giorno: scatta l’allarme
Come abbiamo detto poco fa, l’industria alimentare sta compiendo enormi passi avanti circa l’utilizzo degli insetti all’interno dei propri prodotti. Tuttavia, ciò sta destando non poche preoccupazioni dal punto di vista sanitario. Ad oggi, infatti, non tutti gli insetti possono essere impiegati a tale scopo. In particolare, non si possono usare quelli in libertà in quanto portatori di gravi malattie ed infezioni. Per poter essere sfruttati per la filiera alimentare, questi dovrebbero essere allevati dall’uomo.
Gli altri rischi
Le preoccupazioni, però, non finiscono qua. Perché per quanto l’utilizzo di insetti a scopo alimentare abbia in apparenza un impatto ambientale minore rispetto a quello di altri animali, di fatto richiede una temperatura di 28 gradi, con conseguente aumento dell’inquinamento e del riscaldamento dello spazio.
Ciò ovviamente rimetterebbe in discussione tutti gli studi condotti finora. Ad ogni modo, per garantire ai consumatori prodotti sicuri l’unica soluzione sarebbe avviare una produzione molto controllata e ridotta che difficilmente riuscirebbe a sopperire alle esigenze del Pianeta.